All'allenatrice campionessa del mondo nel 3x3 anche la responsabilità dell’intero settore femminile
Nuova capo allenatrice per la squadra femminile senior di Elite Basket Roma: è Angela Adamoli, che nell’ultima stagione ha allenato le formazioni femminili under 13, under 14 e under 15, guidando quest’ultima alla prima Finale Nazionale della giovane storia della società. Livornese, 50 anni, è attualmente allenatrice della Nazionale di Malta ma soprattutto ha portato alla pallacanestro italiana l’unico titolo mondiale della sua storia (3x3, Manila, 2018). Da giocatrice ha conquistato la medaglia d’argento agli Europei del 1995 a Brno, la medaglia d’oro nello stesso anno alle Universiadi di Fukuoka e la medaglia d’argento ai Giochi del Mediterraneo in Francia nel 1993.
“Sono entusiasta e non vedo l’ora di cominciare, perché è l’inizio di un nuovo progetto che comunque darà continuità a ciò che è stato fatto prima di me in modo attento e propositivo. Sono anche molto curiosa, perché nella squadra ci saranno qualche novità e qualche partenza e dunque ci sarà tutto da costruire. Sicuramente sarà una squadra dall’età mediamente molto bassa, con alcune giocatrici più esperte affiancate da giovani interessanti e di livello che si sono messe in luce nella scorsa stagione, un bel mix da amalgamare insomma. Per me è di fatto la seconda esperienza in B, visto che dieci anni fa ho già allenato nel campionato equivalente dell’epoca, la A3, peraltro vincendola e speriamo sia di buon auspicio”, è il suo commento.
Oltre al ruolo di capo allenatrice della formazione di serie B, alla Adamoli verrà affidata la responsabilità dell’intero settore femminile, che dunque si muoverà seguendo – dalle più piccole alle più grandi – la medesima impronta tecnico/tattica e formativa. “In accordo con la società ci sarà un cambio di registro: offriremo nuove proposte, con grande attenzione al lavoro individuale sotto tutti i punti di vista grazie anche ad alcune collaborazioni molto interessanti che abbiamo già avviato con diverse figure. L’obiettivo resta lo stesso di quando sono entrata a far parte di Elite: mettere l’atleta al centro del lavoro che facciamo, ovviamente in un contesto di squadra perché quando un’atleta ha sicurezza nei propri mezzi e nelle proprie qualità diventa un valore aggiunto per tutta la squadra”, conclude.